Valutazione Rischio Bellico
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Specifica Tecnica
Il processo di gestione rischio bellico preliminare (Risk Management) viene analizzato in sede di progettazione della sicurezza dell’opera generale, nel suo iter complessivo, partendo dall’analisi del rischio iniziale (Risk Assessment), dalla fase di due diligence, passando poi per le fasi successive di progettazione di fattibilità tecnico-economica e progettazione esecutiva finale.
L’approccio metodologico adottato consente in primis al Coordinatore della Sicurezza di analizzare, rivalutare il rischio bellico residuo riferibile ad un dato progetto, a lettera di norma tecnica esistente, ed al R.U.P. di analizzare in modo dettagliato i costi ed i tempi di incidenza di tale attività preliminare nella gestione dell’appalto.
Il service tecnico fornito si completa poi con l’elaborazione di eventuali Piani Preliminari di Bonifica Sistematica, corredati da computo metrico estimativo sintetico, quadro economico complessivo, cronoprogramma attività prevedibili, predisposti applicando i prezzi unitari previsti da tariffari nazionali esistenti.
Normativa Tecnica Applicabile:
In materia di VRB valutazione rischio bellico preliminare, la normativa generale applicabile è la seguente:
- Testo Unico Sicurezza [D. lgs 81/2008] e s.m.i. (Legge 177/2012).
- D.M. n. 82 (attuativo) 11 maggio 2015 [G.U. n 146 – 28 giugno 2015]
- Parere Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 29/12/2015.
- Linee Guida Sicurezza C.N.I (Consiglio Nazionale Ingegneri) – 26 maggio 2017.
- Linee Guida Sicurezza C.N.I (Consiglio Nazionale Ingegneri) – Revisione 1 – Luglio 2018.
Specifica Tecnica
Il processo di gestione del rischio archeologico preliminare (VPIA) viene analizzato partendo dalla due diligence preliminare, ai fini di verificare la potenziale criticità archeologica del sito, in fase precedente all’attivazione della procedura di “Verifica Preventiva dell’Interesse Archeologico” ai sensi dell’art. 41 co. 4 del Dlgs. 36/2023.
Le attività di dettaglio oggetto della presente VPIA preliminare sono le seguenti:
- raccolta ed analisi della documentazione bibliografica archeologica pregressa presso le biblioteche specializzate;
- analisi della cartografia prescientifica disponibile compreso il Catasto Leopoldino del 1820 su portale regionale;
- analisi delle fotografie aeree disponibili (Voli IGM 1940, Volo GAI 1954, IGM 1976 e voli Google Earth);
- recupero documentazione di archivio pregressa degli archivi storici e correnti della SABAP (ex archivio SAT);
- ricognizione archeologica estensiva sul territorio di progetto con analisi visiva di eventuali evidenze;
- posizionamento georeferenziato su cartografica dei siti archeologici di superficie individuati;
- rilievi geofisici di dettaglio finalizzati alla mappatura di evidenze archeologiche attive e/o passive;
- analisi dei dati geofisici acquisiti utili per la procedura di verifica interesse archeologico.
Normativa Tecnica Applicabile:
In materia di VPIA archeologica, la normativa generale applicabile è la seguente:
- Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137” (in Suppl. ordinario n. 28 alla Gazzetta Uff., 24 febbraio, n. 45);
- Legge 25 giugno 2005, n. 109 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 25 giugno 2005
- L’articolo 2-ter (Verifica preventiva dell’interesse archeologico) al comma 1 fa esplicito riferimento alle opere sottoposte alla normativa della l. 109/1994 (cd. Merloni) e del decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190. Viene sancita la necessità di trasmettere alla soprintendenza territorialmente competente, prima della loro approvazione, copia dei progetti delle opere. A questi vanno allegati gli esiti delle indagini geologiche ed archeologiche previste all’art. 18 comma 1 lettera d) del regolamento adottato con decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554, fatta eccezione solo per le opere che non comportino nuove edificazioni o che non superino comunque in scavo le quote delle opere esistenti, per cui non serve documentazione.
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 febbraio 2022 – Approvazione delle linee guida per la procedura di verifica dell’interesse archeologico e individuazione di procedimenti semplificati.
- LGS 36/2023 – ART.38 – Allegato n. I.8 (Nuovo Codice Appalti)
VPIA Verifica Preventiva Interesse Archeologico
Studi, Valutazioni, Analisi Preliminari
GEO Servizi Applicativi Geofisici
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Specifica Tecnica
L’analisi strumentale integrativa di natura geofisica, rappresenta l’attività idonea a rilevare, mappare, processare, filtrare e ricostruire le anomalie di campo del sottosuolo che presentino caratteristiche assimilabili a masse target ricercate, di natura archeologica, ambientale, antropica e/o bellica storicamente documentata. In termini specifici, in relazione alla quota scavo, al tipo di ambiente circostante (terreno naturale vocazione agricola o terreno urbanizzato a vocazione antropica), alle caratteristiche geologiche-geotecniche del primo sottosuolo esistente, sono sviluppati su campo i seguenti metodi principali di prospezione geofisica combinati:
- La prospezione magnetica con metodo gradiometrico definisce l’intensità del campo magnetico terrestre misurata dal gradiometro, ed è una misura scalare o semplicemente la grandezza del campo magnetico indipendentemente dalla sua direzione. Un gradiometro è un magnetometro differenziale, cioè, misura la differenza ΔT tra le letture di campo magnetico dei due sensori al cesio posizionati verticalmente ad una piccola distanza ca. un metro uno dall’altro, è importante che lo spazio tra i due sensori sia minore rispetto alla distanza della sorgente dell’anomalia da investigare.
- La prospezione magnetica con metodo elettromagnetometrico La tecnica elettromagnetometrica consiste in sintesi nell’esplorazione indiretta di superfici oggetto di analisi e cantierizzazione con elettromagnetometro utile in area interessata da riempimenti o riporti magneti eterogenei (discariche) al fine di documentare, contestualizzare la quota media di substrato interessata da pregresse consistenti antropizzazioni ed il presumibile piano campagna originario; tale attività permette di valutare se l’opera progettuale potenzialmente interferisce con la quota a rischio rinvenimento residuato bellico inesploso. I parametri di utilizzati si fondano su due principi ed indicatori specifici: a) Conduttività o conducibilità elettrica; b) Suscettività magnetica. Nel caso di sia presente un materiale particolarmente ferromagnetico, la suscettività magnetica è positiva e come grado molto elevata.
- La prospezione georadar con il metodo GPR si basa sulla propagazione di impulsi elettromagnetici nel terreno e sui fenomeni di riflessione e rifrazione che essi subiscono nella loro propagazione, quando incontrano discontinuità geometriche ed elettriche nel sottosuolo. Il sistema genera un impulso elettromagnetico con frequenze comprese nell’intervallo 15- 2500 MHz, che viene trasmesso in profondità. La propagazione dei segnali dipende dalle proprietà elettriche del mezzo attraversato. In sostanza, lo strumento misura il tempo impiegato da un impulso a radiofrequenza emesso dal trasmettitore per arrivare all’oggetto e ritornare al ricevitore iniziale.
- La prospezione geoelettrica tridimensionale, che consiste nell’applicare la tecnica d’indagine tomografica tridimensionale, che utilizza un gran numero di elettrodi connessi a strumentazioni computerizzate in grado di acquisire un adeguato numero di misure delle caratteristiche elettriche dei voxel costituenti il sottosuolo. In questo modo è possibile discretizzare il sottosuolo anche con voxel parzialmente sovrapposti e quindi con coperture multiple.
Normativa Tecnica Applicabile
In materia di geofisica applicata, la normativa tecnica generale di riferimento è la seguente:
- D.P.R. 207/2010 (Codice Contratti Pubblici);
- O.P.C.M. 3274/2023 (Primi Elementi Classificazione Sismica);
- D.M.2018 (Norme Tecniche Costruzioni).
I Ns Servizi Integrativi
Le ns competenze spaziano anche in altri ambiti gestionali.
Guarda se anche queste competenze possono aiutare la tua attività.
VRB GIS
Portale WEB GIS per redarre in piena autonomia delle Valutazioni Rischio Bellico Preliminare
Specifica Tecnica
Anni di esperienza nella VRB vengono ora messi a disposizione dei progettisti.
Ecco che nasce un WEB GIS per la Valutazione del Rischio Bellico Preliminare.
Uno strumento unico ed innovativo.
Ottieni facilmente ed in autonomia le informazioni necessarie per adeguare i tuoi progetti alla normativa italiana (D.Lgs. 81/2008 e L. 177/2012), che impone di eseguire la Valutazione del Rischio Bellico (V.R.B.).
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- Nessuna installazione
- Accesso H24 in autonomia
Specifica Tecnica
La scrivente si avvale di un team di esperti nazionali in materia di rischio ambientale con comprovata esperienza trentennale, in particolare nell’elaborazione di Due Digilence preliminari, Piani di Indagine Geofisica, Piani di Investigazione, Piani di Caratterizzazione, Piani di Smaltimento e/o Riutilizzo. La normativa di riferimento per i siti contaminati è il D.Lgs. 152/06 ed in particolare la sua Parte Quarta al Titolo V “Bonifica dei siti contaminati”, che ha sostituito il D.M. 471/99. Se necessiti di consulenza tecnica specialistica ambientale, contattaci puri per avere più informazioni dettagliate.
Servizi Ambientali
Due Diligence Preliminare – Piani d’Investigazione
Formazione
Corsi di Formazione – Seminari informativi sulla valutazione rischio bellico, valutazione rischi territoriali interferenti, procedure operativi di analisi rischi e di bonifica bellica
Specifica Tecnica
Dal 2016 teniamo corsi in collaborazione con i principali ordini professionali e/o società accreditate in formazione sicurezza in materia di gestione e valutazione dei principali rischi interferenziali territoriali presenti in territorio nazionale italiano (ambientale, antropico, archeologico, bellico).