Augurando a tutti buona fine ed inizio anno nuovo, pubblichiamo breve nota relativa all’approvazione del “Decreto Salva Italia”. Dopo un travagliato iter parlamentare è sbarcata in Gazzetta Ufficiale la legge di conversione del decreto Sblocca Italia. Il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta di martedì 11 novembre (S.O. n. 85 allegato alla Gazzetta n. 262). Il Dl 133/2014 (varato dal Governo il 29 agosto e andato in Gazzetta il 12 settembre) è stato convertito in legge dopo aver subito parecchie modifiche durante il passaggio in Parlamento. Le correzioni sono state peraltro tutte concentrate alla Camera, mentre il Senato è stato costretto a una approvazione senza correzioni per non rischiare la decadenza del provvedimento. Non tutte le modifiche apportate in prima battuta a Montecitorio hanno avuto via libera. La commissione Ambiente ha dovuto fare marcia indietro su molti punti accogliendo ben 50 emendamenti della commissione Bilancio, su misure bloccate dalla Ragioneria per problemi di copertura. In ogni caso le modifiche apportate alla Camera sono state oltre 200 rispetto al testo originario del decreto. Sono rimasti inalterati alcuni pilastri del provvedimento, come il finanziamento di 3,9 miliardi per l’accelerazione di una serie di cantieri di grandi opere, le deroghe per gli appalti sottosoglia legati per difesa del suolo, scuole, antisismica e beni culturali, le semplificazioni in materia di edilizia, con inoltre il recupero della scelta di andare verso un regolamento edilizio standard valido per tutti i comuni italiani. Più di un ritocco alla norma sull’accorpamento e proroga delle concessioni autostradali che saranno soggette a un iter più formale, rispetto alla corsia preferenziale disegnata dal Governo. Confermati con qualche correzione gli sgravi Irpef per l’acquisto delle case in affitto, le misure per favorire il completamento elle incompiute, le norme di accelerazione per le bonifiche, con la nascita di un nuovo modello-Bagnoli. E poi ancora, le norme Salva – Genova (ricorsi al Tar e incolumità pubblica), l’obbligo di predisporre i nuovi edifici agli impianti a banda larga da luglio 2015, la “legge obiettivo” per i termovalorizzatori, la “sterzata” sulla gestione dei servizi idrici, la scelta di riordinare (si spera in via definitiva) la disciplina delle terre da scavo.
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